lunedì 7 aprile 2014

STORIA DELL'ASSISTENZA PSICHIATRICA: I tentativi terapeutici nella storia

...Iniezione di succo testicolare, asportazione della clitoride, iperalimentazione, docce fredde, sanguisughe... In questa seconda tappa sulla storia dell'assistenza psichiatrica, Claudia Giovannelli ci accompagna in un viaggio tanto interessante quanto sconvolgente nell'assisteza psichiatrica prima dell'epoca basagliana.
Buona lettura!


Tentativi terapeutici nella storia
Nel 1889 Charles Edouard Brown-Sequard suggerisce: per la malinconia un'iniezione di succo testicolare; per l’isteria si asporta la clitoride o in alternativa questa viene cauterizzata con la pietra infernale; si comincia a praticare l’ovariectomia e la dilatazione cruenta del collo dell’utero; applicazione di una cintura munita di vite che comprime la regione ovarica di sinistra; si fanno finte operazioni con narcosi e suture cutanee; si applicano lungo la colonna vertebrale le punte di fuoco; frequentemente si sottopone la malata al gavage o iperalimentazione lattea “si allontana l’isterica dall’ambiente domestico, si isola… si sottopone al massaggio generale e alla faradizzazione dei muscoli per varie ore al giorno; si inizia la dieta lattea e quando lo stomaco è preparato al digiuno si applica progressivamente l’iperalimentazione” L’isolamento è fisico e psichico, l’isterica incontra solo un’infermiera per il tempo necessario alla somministrazione del latte, in silenzio.
André Brouillet  'Dr Charcot à la Salpêtrière' 1887
All’ordine del giorno vi era la terapia con bagni: bagno tiepido, bagno freddo ad immersione, acqua a temperatura sempre più fredda sul capo, lenzuoli bagnati, getti d’acqua ripetuti sul viso, bagno a sorpresa, docce calde e fredde alternate, doccia ascendente rettale a diverse profondità, acqua da bere in quantità di trenta litri al giorno, etc. Forme di salasso con sanguisughe sugli organi digitali diminuivano l’afflusso di sangue nella testa; Frizioni irritanti sulla cute o sulla testa per provocare malattie cutanee febbrili ad azione terapeutica; Evacuanti, purgativi o emetici che richiamavano metodi antichi miranti all’eliminazione dal corpo di un contaminante tossico come il demone.
La tesi che i disturbi psichiatrici potesserero essere curati tramite l'esposizione a un trauma, a uno shock di natura fisica o psichica, risale all'antichità classica. Ippocrate proponeva docce gelate per i malati di frenesia. Ad Epidauro sorgeva, accanto al tempio di Asclepio, il tholos, un tempietto dove i sofferenti psichici venivano rinchiusi al buio e terrorizzati con sistemi vari.
Aulo Cornelio Celso consigliava percosse ed emozioni violente, mentre - in altre latitudini- si utilizzava la vista di belve feroci o addirittura di carnefici. Ancora, a Sumatra gli stregoni esponevano i malati al fumo di legna, ovvero li immergevano a sorpresa nell'acqua fredda.
Erasmo Darwin, padre del più celebre Charles, propose e utilizzò il metodo della vertigine rotatoria, fino a provocare nausea e vomito nei pazienti così trattati. Si suole dare inizio ad una psichiatria moderna con Wagner von Jauregg, insigne medico viennese che mise a punto la malarioterapia (o piretoterapia), una induzione di febbre terzana con la quale trattava i malati di paralisi progressiva, annoverata tra le malattie mentali (si tratta in realtà, di una infezione luetica). Per questa scoperta, gli fu attribuito nel 1927 il premio Nobel per la medicina.
Sakel, nel 1933, sperimentò sugli schizofrenici l'insulinoterapia e von Meduna, nel 1934, la terapia convulsivante con pentilentetrazolo (o cardiazolo), la "cardiazol-shock-terapia" o Cardiazolterapia che consisteva nell’iniettare per via endovenosa, il Cardiazol e provocare un episodio convulsivo in media due volte per settimana, per un totale di circa 10 applicazioni. Tale pratica risultò pericolosa per il paziente e venne sostituita, dopo poco tempo, dall’Insulinoterapia, introdotta da Sakel. La tecnica consisteva nell’iniezione di dosi progressivamente crescenti d’insulina fino ad ottenere un coma ipoglicemico, con conseguenti crisi convulsive. Ottenuto lo scopo della crisi convulsiva, il coma veniva immediatamente risolto con la somministrazione endovenosa di glucosio.

Claudia Giovannelli
Infermiera presso il CSM di Aprilia, USL di Latina

Vedi anche:


Indice:
 Epoca pre-Basaglia -Tentativi terapeutici nella storia -L’elettoshock -La psicochirurgia -La piretoterapia malarica -L'Ergoterapia -La contenzione -L’avvento degli psicofarmaci -La questione etica in Psichiatria -Epoca post-Basaglia.

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